Cara mia Karen,
tutti ti conoscono per aver letto La mia Africa o perché ne hanno guardato il film. Bé, io no. Il tuo romanzo autobiografico fa parte di quella serie di libri che tutti hanno letto tranne me. Ad onor del vero, mi ripropongo sempre di farlo, poi sono presa da quella sorta di adolescenziale pulsione alla ribellione. Parlo di quella tendenza a scartare per partito preso quei libri letti da tutti e che piacciono a tutti. Pensa, quando finalmente ho letto Il buio oltre la siepe ho sconvolto i lettori affermando che non mi era piaciuto. Era vero, eh!
Karen, ti starai chiedendo allora com’è che possa scriverti oggi. Avanti, urliamolo a tutti: c’è altro oltre a La mia Africa! Ti ho incontrato proprio attraverso altri tuoi scritti, meno conosciuti e letti. Sono trascorsi cinque o sei anni da quel primo incontro. Ero con una mia piccola discente e bisognava fare i compitini di italiano; caso volle, c’era da leggere un tuo racconto. La storia parlava di un marinaio che amava profondamente sua moglie. Il suo mestiere lo portava lontano dalla sua amata per lunghi periodi, così aveva trovato un modo singolare e romantico di tenerla accanto a sé. Purtroppo la moglie del marinaio non era altrettanto passionale e sensibile…
Non ricordo più i dettagli della storia, ma ricordo bene che finì in modo terribilmente triste.
Nonostante questo, ho trovato nella vicenda un messaggio significativo, tanta saggezza e profondità. Mi è sembrato di leggere un racconto mitologico, più che un racconto fiabesco. Ora per me sei una di quelle autrici “scrigno”. Hai presente quei bauletti vecchi, impolverati e rovinati? Li apri sfiduciato, poi dentro ci trovi inestimabili tesori. Non mi aspettavo di trovare così tanto nei tuoi scritti.
Il secondo incontro con te è avvenuto con I vendicatori angelici ed è molto recente. Mi piace l’atmosfera da fiaba che crei con le parole e avvolge i personaggi in una nebbiolina sottile e fitta. Avvolgi tutto in un velo, ma lasci che la verità si manifesti in tutta la sua potenza. Rendi evocativi i gesti e le parole, dando alle tue storie un significato profondo e universale.
Ci ritroveremo, Karen. Adelphi non lo sa ancora, ma sto facendo la corte a Sette storie gotiche. A presto,
Bruna
“Purtroppo” ho la tua stessa repulsione per libri, ma anche per film di grande successo che tutti hanno visto o letto. Solo raramente ho ceduto e qualche volta devo dire che meritavano veramente, altre meno.
A volte lì guardo per curiosità e sì, come è naturale che sia, talvolta meritano e altre no.