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La gentilezza, Polly Samson

La gentilezza, romanzo della scrittrice e giornalista Polly Samson, narra la storia d’amore di Julia e Julian, portata alla distruzione da circostanze avverse e verità nascoste.

Ringrazio Parallelo45 Edizioni per aver sottoposto alla mia attenzione La gentilezza, romanzo di Polly Samson. L’autrice non è solo scrittrice, ma anche giornalista. Dal 1994 è moglie di David Gilmour, chitarrista dei Pink Floyd- proprio un musicista qualsiasi, eh!

La trama di La gentilezza

La gentilezza narra la storia Julian e Julia, che, come spesso accade, si conoscono per caso. Lui è un giovane studente, lei una giovane moglie, alle prese con un marito arrogante e violento. Tra i due scocca la scintilla e Julian è disposto a tutto pur di restare con Julia. Nonostante la disapprovazione di familiari e conoscenti, la giovane coppia conduce la propria vita con serenità, tra stralci di Milton e piante da giardino. Finalmente arriva una bimba, Mira, e si concretizza per la coppia la possibilità di abitare nella casa d’infanzia di lui. Tutto sembra perfetto, fino a quando Mira non manifesta i chiari segni della malattia, che mette sì a dura prova la bambina stessa, ma dà il colpo di grazia alla relazione tra Julia e Julian.

Man mano si scoprono i segreti, le azioni nascoste e le parole proferite che hanno inevitabilmente segnato il corso degli eventi. La presenza costante di figure di contorno, mai del tutto sparite, il caso – la fortuna? –  e l’abbandono totale all’istinto, contribuiscono alla distruzione di un amore.

La gentilezza è interessante dal punto di vista della trama. Forse è di quelle storie un po’ troppo da fiction, ma apprezzabile. Nonostante ciò, due elementi di questo romanzo non mi hanno convinta. Mi riferisco alla struttura narrativa e alla caratterizzazione dei personaggi.

La gentilezza: personaggi e struttura narrativa

Polly Samson insiste per quasi i due terzi del libro nel raccontare la storia dal punto di vista di Julian. Ne è venuto un quadro piuttosto completo del profilo psicologico del personaggio, che poi viene messo in ombra nella sezione finale del romanzo. È invece in quest’ultima parte che conosciamo meglio Julia, i suoi pensieri e timori. La direzione presa dagli eventi narrati avrebbe richiesto uno sforzo maggiore per fondere le prospettive, che per quanto contrapposte, devono pur sempre completarsi.

Lo sbilanciamento causato dall’ampio spazio concesso alla figura di Julian ha fatto in modo che non provassi alcuna forma di simpatia nei confronti di Julia, che per lo più è stata un mistero.

Solo alla fine si svela una figura femminile un po’ scontata: la donna sempre attraente ed eccitante, con un passato problematico e di incomprensioni alle sue spalle, sempre vulnerabile. Quando si conosce meglio Julia, si vede quanto Julian sia stato a suo modo ingenuo e infantile.

È difficile seguire una trama psicologica che giustifichi i fatti raccontati e favorisca il lettore nel provare una forma di affezione verso una figura. Non è di certo fondamentale nutrire simpatia – o antipatia – verso gli attori della storia, ma siamo umani e abbiamo un approccio umano alla lettura: a nostro modo, vogliamo schierarci. Ho trovato la madre e l’ex fidanzata di Julian oltremodo detestabili: questo mi ha soddisfatta!

La carta della struttura narrativa, densa di flashback, è stata giocata malaccio da Polly Samson. Mi permetto di dirlo perché è difficile che perda il filo mentre leggo, sempre che non sia particolarmente distratta. Il continuo andare avanti e indietro nel tempo non è sempre fluido e spesso confonde. A volte mi sono annoiata, altre volte ho letto tutto d’un fiato per sapere cosa sarebbe accaduto. Insomma, anche nell’impalcatura narrativa non c’è equilibrio.

Infine, il titolo La gentilezza a cosa si riferisce? Ci ho messo un po’ per capirlo e alla fine ho concluso che nel titolo c’è tanta e sottile ironia. Questo mi piace! Credo che con “gentilezza” debba intendersi un modo di giustificare un agire che vuole essere a fin di bene, formalmente, ma che alla fin fine crea solo tanto scompiglio. Per dirla in modo meno cortese, è la classica strada lastricata di buone intenzioni che conduce dritto dritto all’inferno.

A presto,

Bruna Athena

 

 

1 commento su “La gentilezza, Polly Samson”

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