Home » Libri » Letteratura italiana » La Contrada dei Tagliatori di Pietra: un viaggio libresco nell’Altopiano di Asiago

La Contrada dei Tagliatori di Pietra: un viaggio libresco nell’Altopiano di Asiago

altopiano di asiago

Protagonisti di La Contrada dei Tagliatori di Pietra sono gli abitanti dell’Altopiano di Asiago, le cui vite vengono tragicamente sconvolte dalla Grande Guerra.

La Contrada dei Tagliatori di Pietra” è un romanzo di Flavia Guzzo, una mescolanza di racconti di famiglia e suggestioni immaginative, una storia di persone semplici, legate ai prati e alle vette dell’Altopiano di Asiago

La Contrada dei Tagliatori di Pietra

Nelle contrade dei Sette Comuni si vive di ciò che offrono i pascoli, del duro lavoro della terra. Vale lo stesso a Casaravecia, dove la vivace e numerosa famiglia della bella Teresa conduce una vita modesta, ma serena. Agli inizi del XX secolo, però, questa serenità viene interrotta da un lampo nel buio. Scoppia la guerra, la Grande Guerra, e nei comuni dell’Altopiano si sente parlare del meraviglioso progetto di liberazione dai crucchi. Si dice che la guerra è nobile, è giusta, è necessaria.

Per Teresa, donna tanto sensuale quanto sanguigna, la lotta non rappresenta che un abominio, fame e morte per i propri figli. E questa è grossomodo l’opinione di tutti, ma presto le conseguenze della guerra si fanno sentire. Le proteste delle donne – madri, sorelle e mogli – non possono nulla contro l’ostinazione di chi la guerra l’ha voluta, la combatte e (malamente) la conduce.

Dilaga il senso di impotenza e la grande famiglia di Teresa è costretta a rifugiarsi a Campobasso: sono sfollati, profughi. Quando finalmente, nel novembre del 1918, la sanguinosa guerra è finita, le vite di tutti sono profondamente cambiate e stravolte.

Attraverso questa narrazione a metà strada tra invenzione e racconto famigliare, arriva con forza un messaggio quanto mai attuale: in tempo di guerra siamo tutti uguali nell’opporci a una volontà che non è nostra, alla lontananza forzata dal nostro luogo di origine e dalle persone care, nel modo in cui vogliamo resistere e continuare a vivere, nel desiderio di ricostruire ogni cosa daccapo, pietra dopo pietra.

Asiago, cosa vedere?

Ora che conosci il libro “La Contrada dei Tagliatori di Pietra”, voglio dedicarmi molto brevemente all’Altopiano di Asiago. Dopo aver subito, circa un secolo fa, le dirette conseguenze degli scontri tra forza armate italiane ed esercito austriaco, i Sette Comuni e Asiago sono diventati a tutti gli effetti una meta turistica.

Siamo nella provincia di Vicenza, una delle città venete che ancora non ho avuto occasione di visitare, nota per i palazzi progettati dal Palladio. L’altopiano è frequentato prevalentemente dagli amanti della montagna e si affolla maggiormente in estate, quando è possibile camminare sulle distese erbose, praticare trekking, pedalarevisitare i fortini e i musei della Grande Guerra. I centri abitati maggiori hanno quel qualcosa di tirolese che ci ricorda che ci troviamo un territori che hanno costruito la propria identità molto lentamente, forse anche in maniera inconsapevole. Del resto, “La Contrada dei Tagliatori di Pietra” lo sottolinea: alle persone interessava condurre la propria semplice vita in serenità e poco importava sotto quale bandiera.

asiago cosa vedere in città

Il paesaggio ha mutato aspetto e non è più come lo abbiamo potuto immaginare, nel racconto di Flavia Guzzo, attraverso gli occhi di Teresa. I bombardamenti hanno scavato conche che, nel tempo, sono diventate pozze d’acque, la ricostruzione e poi il turismo hanno fatto il resto. Non conosco direttamente questi luoghi, che ho scoperto con piacere grazie a un potente strumento: il libro. Tu ci sei mai stato? Se sì, raccontami qualcosa nei commenti, perché sono curiosa! A presto,

Bruna Athena

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.