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Hotel e b&b su Instagram: errori da non commettere

instagram marketing turistico

Instagram è un’ottima piattaforma per il turismo, perché aiuta ad ottenere ampia visibilità online. Facile da usare, richiede strategia e molto impegno. Soprattutto, se sbagli non perdona facilmente!

La gestione anomala o poco virtuosa di account Instagram di hotel e b&b non fanno bene alla reputazione online, senza dubbio. Vengono perse delle opportunità, le potenzialità restano inespresse e poi ci si lamenta che il web non funziona.

Gli strumenti digitali funzionano, ma bisogna saperli usare e avere anche un certa quota di tenacia. Ragion per cui, vediamo cosa hotel e b&b NON devono fare su Instagram.

Instagram per hotel e bed&breakfast: perché utilizzarlo (bene)?

Instagram è uno strumento molto utile per le aziende turistiche e utilizzarlo male è veramente un gran peccato. Eppure mi accorgo spesso di pratiche poco consone e di occasioni mancate per ritagliarsi uno spazio significativo di visibilità, di ottenere engagement e, quindi, di portare la presenza online a proprio vantaggio.

Sulla questione si potrebbero scrivere libri interi, ma vorrei attribuire queste tendenze sconvenienti a tre ragioni, grossomodo:

  1. l’intrinseca capacità di Instagram di spingere gli utenti a ottenere successo (parola da prendere con le pinze, perché messa giù così indica il nulla), scavalcando l’interazione spontanea tra i contatti;
  2. la scarsa conoscenza dello strumento digitale da parte di chi fa comunicazione fai da te;
  3. l’incapacità delle aziende di individuare professionisti, quindi operatori del digitale seri.

Credo che mescolando questi tre fattori appena esposti riesco a spiegare perché vedo fare “cose turche” da parte gestori degli account Instagram di hotel e b&b.

Instagram è un social network prettamente visual, in cui la prima cosa da fare è pubblicare immagini belle, di buona qualità, evocative.

Si capisce, dunque, che per tutti coloro che operano in ambito turistico Instagram è uno strumento utilissimo. Infatti, se usata secondo una valida strategia, la piattaforma consente di:

  1. dare molta visibilità alle strutture ricettive;
  2. accrescere la notorietà e migliorare la reputazione della destinazione turistica.

In altre parole, grazie a Instagram le persone possono conoscere meglio una meta turistica e i servizi che trovano sul territorio. Ogni attore fa la propria parte, ragione per cui la strategia di comunicazione di un ente per il turismo è una e la strategia di una struttura ricettiva è un’altra.

Ad ogni modo, Instagram è perfetto per il è il visual storytelling. Per un hotel o un b&b questo si traduce nella gestione di un profilo parlante. Cosa può raccontare un hotel?

  • la storia della propria struttura;
  • le persone che vi lavorano;
  • gli ospiti e le loro esperienze;
  • la destinazione turistica stessa.

Spiegate così le cose sembrano molto semplici, ma in realtà sono molto più complesse. Ogni giorno su Instagram vengono pubblicati milioni di contenuti; la concorrenza tra strutture alberghiere è considerevole; le persone sono sempre più esigenti e, di conseguenza, emergere diventa sempre più complicato.

Infine, non dimentichiamo che Instagram aggiorna costantemente i propri algoritmi e non vede di buon occhio i tentativi delle aziende di portare gli utenti al di fuori della piattaforma.

Sebbene Instagram sia una piattaforma molto semplice nel suo utilizzo, farsi notare nella quantità oceanica di contenuti messi online ogni giorno richiede un bel po’ di lavoro (e di budget).

Esistono, quindi, buone pratiche per l’utilizzo di Instagram, che garantiscono un discreto successo, nel tempo. E quali sono le bad practice?

Instagram marketing turistico: errori da non commettere

Quando parliamo di Instagram, dobbiamo ricordare che è piuttosto semplice vanificare tutti gli sforzi fatti per far crescere il proprio profilo a causa di errori apparentemente banali.

Non per nulla, le penalizzazioni dell’algoritmo determinano un calo di visibilità (reach) e di interazioni. Il passo verso l’oblio è breve!

Poiché curo e mi impegno costantemente per far crescere il mio profilo Instagram, per lo più dedicato ai mie viaggi in Italia e all’estero, noto di frequente comportamenti poco trasparenti e altrettanto poco significativi per incrementare la popolarità di una struttura ricettiva.

Non utilizzare un profilo business

Instagram permette di consultare le statistiche, ma solo ai profili business, quindi aziendali. A differenza di Facebook, che per le aziende ha creato le pagine, in linea di principio non esiste una regola che stabilisce che un hotel debba avere un account business per essere su Instagram.

Tuttavia, ha poco senso utilizzare una piattaforma social se non è possibile studiare gli insight, cioè le statistiche. Da queste, infatti, ci si può rendere conto dell’incremento percentuale dei follower e della copertura dei post pubblicati, del tasso di engagement, dell’andamento delle sponsorizzazioni.

Non avere piano e calendario editoriali

Anche Instagram funziona bene se la pubblicazione dei contenuti segue una logica, ossia una strategia.

Tutte le valutazioni del caso sono da fare a monte: non si parte mai senza sapere cosa pubblicare, per chi (= per quale pubblico) e senza aver definito un calendario. In altre parole, bando alle pubblicazioni a casaccio! E, ancora, scordiamoci di pubblicare post a raffica o pubblicarne uno al mese.

In effetti, è proprio come quando a scuola ti insegnavano a scrivere un articolo di giornale con le cinque W (what, who, where, when), ma nel caso della comunicazione digitale bisogna aggiungere anche la H di how.

Seguire persone a caso

In genere, gli account aziendali non hanno la necessità di seguire, quanto di essere seguiti. A maggior ragione, ha senso avere contatti con realtà territoriali di varia entità, eventuali aziende partner, enti per il turismo e personalità influenti nel mondo del turismo.

Vietatissimo cedere alla tentazione di praticare il follow/unfollow e l’utilizzo di bot. In primo luogo, Instagram riesce a individuare l’attività sospetta ad opera di applicazioni che lavorano in automatico per gli account aziendali (e non), penalizzandoli. In secondo luogo, gli utenti comuni notano il comportamento scorretto: ti sembra un modo di acquisire una buona reputazione quello di seguire un profilo per ricevere il follow in cambio e poi sparire?

Infatti, per quanto sia utile incrementare il numero di seguaci e accrescere la copertura, il mero accumulo di follower non è indicativo del fatto che le persone siano in target e disposte a venire da te. Questo vuol dire che il tuo lavoro sta soprattutto nel fornire ragioni valide per venire a soggiornare nella tua struttura. Avere decine di migliaia di follower, in sé, non rappresenta una ragione valida per scegliere di dormire da te.

Non interagire con le persone

Ho potuto constatare a mie spese che piazzare like a destra e manca non ti aiuta né ad aumentare la coperture né i follower. Forse qualcuno potrebbe sentirsi invogliato a ricambiare i mi piace, ma nulla di più.

Per quel che ho potuto appurare, è l’insieme delle reazioni ai post che fa crescere la copertura. Non bastano solo i mi piace, sono necessari i commenti. Tuttavia, se riesci a ottenere salvataggi e condivisioni hai risultati di certo migliori.

I miei consigli sono:

  1. commenta (in modo intelligente) i profili degli utenti che possono essere in target, perché così ti fai notare e mostri di essere interessato realmente all’interazione;
  2. coinvolgi gli utenti attraverso le Storie, sia con contenuti pensati ad hoc sia condividendo i post di utenti scelti (ad esempio, le più belle immagini pubblicate nella destinazione in cui ti trovi e le migliori fotografie, se ci sono, dei tuoi ospiti);

Ricorda sempre che Instagram premia l’interazione spontanea, quella che mostra di essere veramente partecipativa. Ecco perché mettere solo like non serve a molto: è una reazione poco impegnativa, che da sola non dice nulla sul reale coinvolgimento generato dal contenuto e potrebbe essere stata eseguita da un bot per conto tuo. Occhio!

Non curare la descrizione e gli hashtag da utilizzare

Avran voglia di dire che le persone non leggono le descrizioni, ma è anche vero che gli utenti vogliono essere stupiti, però poi necessitano di informazioni precise su tutto quel che riguarda il soggiorno e la destinazione turistica.

Non cedere alla tentazione di pubblicare post senza almeno qualche riga di descrizione. Quanto il testo debba essere lungo è relativo al messaggio che vuoi dare. Quel che ti consiglio è di editarlo, spaziando i periodi con gli emoticon, rendendo il tutto più leggibile.

In secondo luogo, usa in modo ragionevole gli hashtag. Ormai i #like4like e #follow4follow non funzionano più. L’uso corretto degli hashtag incide in modo molto positivo sulla copertura dei post e, ora come ora, basta anche utilizzarne pochi, purché siano pertinenti al contenuto e non troppo utilizzati. Poiché l’argomento è molto vasto ti consiglio di leggere questo approfondimento.

Spero che il discorso su Instagram sia abbastanza chiaro, anche se qui non ho fatto altro che dare alcuni consigli basilari, in fondo. Hai qualche perplessità? Sei interessato a leggere altri articoli su Instagram? Scrivimelo nei commenti, se ti va, e se l’articolo ti è piaciuto, condividilo.

A presto!

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