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Pinterest per blog: come e perché usarlo

Pinterest per aumentare visite al blog

Pinterest è un pozzo di idee e ispirazioni per utenti interessati ai più svariati ambiti.

Creando bei Pin e organizzando in modo funzionale le bacheche, Pinterest è utile per il blog, perché assicura traffico in entrata con grande costanza.

Vediamo insieme quali sono le strategie per sfruttare al meglio Pinterest per promuovere il proprio blog.

Pinterest per il blog: come portare più traffico

Pinterest è un social network prettamente visual e al quale molti preferiscono Instagram. Eppure non è solo un grande contenitore di idee, ma una piattaforma che porta molto traffico ai siti web, anche quando poco curato.

“Sei un travel blogger? Non serve a nulla Pinterest, usa Instagram!”

E qui casca l’asino! Ma familiarizziamo prima con Pinterest e poi cerchiamo di capire perché l’affermazione di sopra è una stupidata pazzesca – parafrasando il ragionier Fantozzi. Infatti, ho potuto appurare che da quando ho ripreso a lavorare su Pinterest, non solo ho ottenuto molte Impression, ma posso confidare su un bacino affidabile di visite al blog – anche quando l’ho trascurato!

Visite al blog da Pinterest
Le visite al blog da Pinterest si riferiscono al periodo 01/06/20 – 31/12/20. Noti assenti?!

Al momento, su Pinterest sono circa 400 milioni gli utenti attivi (fonte: Pinterest Newsroom) e sono persone alla ricerca di idee, d’ispirazione. La piattaforma è un social network sui generis, in cui la relazione con gli altri utenti avviene sotto forma di condivisioni. Qui condivisioni e ricondivisioni di contenuti si chiamano Pin.

La bellezza di Pinterest sta nel fatto che riesci a trovare quasi sempre ciò che cerchi e, se indichi chiaramente al sistema quali sono le cose che ti interessano, è difficile che ti trovi assalito da robe che non ti interessano.

Ogni utente può pinnare proprie immagini, da raccogliere in bacheche, e può avere accesso, attraverso il Feed, ai Pin contenuti nelle bacheche altrui e conservarli.

Insomma, immagina di avere tanti cassetti e mettere una tipologia di oggetto in ognuno di essi. Questo è Pinterest e ora vediamo quali sono le pratiche più efficaci per portare traffico al blog.

Crea le grafiche per Pinterest

Le dimensioni ideali di un Pin sono 600×900 pixel, in orientamento verticale. Dovresti ottenere un’immagine tipo questa in basso.

Per Pinterest, la migliore cosa da fare è creare delle grafiche ad hoc, che rispettino questo standard. Puoi utilizzare Canva, anche per crearne di più accattivanti, con del testo leggibile che attiri l’attenzione degli utenti sia sull’immagine in sé sia sull’articolo associato.

Per quel che riguarda le modalità di pubblicazione, le opzioni sono due: inserisci la grafica nel blog post, pinni tu stesso dall’articolo e, quindi, condividi sul tuo profilo Pinterest; crei un nuovo Pin a partire dalla piattaforma.

Cosa conviene più fare? Be’, non so ancora dare una risposta univoca alla domanda: la best practice più diffusa è la condivisione dall’articolo, ma ho scoperto che ciò non mi permette di editare un testo di descrizione appositamente pensato per il Pin. Ragion per cui, conviene adottare entrambe le pratiche e, dopo un lasso ragionevole di tempo, verificare quale delle due ha giovato ai Pin.

Organizza le bacheche

Pinterest per il blog: le bacheche
Queste sono le mie bacheche attuali, pubbliche e private.

A differenza di Instagram, Pinterest ti permette di creare un profilo molto complesso e variegato, per temi e interessi. Puoi creare bacheche per i Pin relativi ai tuoi articoli e bacheche che riguardano esclusivamente i tuoi interessi personali.

Se hai un travel blog, crei bacheche che riguardano i tuoi viaggi in Italia, nel mondo, zaino in spalla, on the road e così via. Ciò non vuol dire che tu non possa crearne alcune a tema moda o giardinaggio, se essi ti interessano. Pinterest, tra l’altro, ti dà la possibilità di rendere le bacheche private: se non ti va di “sporcare” il tuo profilo, puoi sempre nascondere ciò che ritieni più opportuno.

Anche qui si attesta una sostanziale differenza rispetto a Instagram. Il successo di un profilo di IG proviene, anche, dalla coerenza dell Feed. È sconsigliato pubblicare nella galleria immagini di ambiti vari, mentre è preferibile la varietà nelle Storie, le quali sono contenuti temporanei – sempre che tu non decida di creare delle Storie in Evidenza.

Per Pinterest non conta un profilo pulito, in prima linea. Tuttavia, l’organizzazione delle bacheche va pensata con attenzione: anche su Pinterest vale la logica del personal branding e quanto più sei ordinato più è probabile che sia chiaro agli utenti chi sei, cosa fai e cosa ti interessa.

Fai ricerche di parole chiave

Pinterest è un grande contenitore di idee che riescono a posizionarsi molto bene su Google. Prova a fare una ricerca per immagini sul motore e dimmi se non ti capita quasi subito di incrociare un Pin!

Parole chiave di Pinterst
Ecco come appare il mio Feed effettuando ricerche per parole chiave

Pinterest è anche a sua volta un vero e proprio motore di ricerca interno. Ti consiglio, quindi, prima di creare le bacheche e di scegliere i titoli dei Pin, di fare delle ricerche su Pinterest stesso: immediatamente troverai parole chiave e suggerimenti di ricerca che, se utilizzati bene, ti permettono di comparire nel feed degli utenti.

Cura la descrizione e usa gli hashtag

Riallacciandomi a quanto detto nel paragrafo precedente, le ricerche per parole chiave ti aiutano a scrivere descrizioni efficaci per i Pin. Titoli e caption sono importanti, anche se Pinterest è un social network visual e gli utenti potrebbero salvare e cliccare sui Pin senza dare troppa importanza alle descrizioni.

Eppure la coerenza tra titolo, descrizione e testo sull’immagine è pur sempre ciò che ti fa ottenere il risultato atteso: le persone effettuano ricerche specifiche, riescono a trovarti grazie ad alcune parole chiave, vengono attratte dalle tue foto e da titoli che “promettono” qualcosa (Come organizzare un on the road in Marocco; 3 ricette per cucinare il cavolo; 5 libri da regalare agli amanti dei viaggi, ecc) e pinnano i tuoi contenuti.

L’utilizzo degli hashtag segue la stessa dinamica: vale la pena utilizzarne pochi, strettamente tematici.

Insomma, devi comunque darti da fare per entrare nel feed delle persone giuste! Queste persone, quando pinnano le tue foto, compiono di fatto una duplice azione: condividono e salvano, ossia aiutano a far girare le tue grafiche e le conservano per quando serviranno davvero – nella sostanza, salvano l’articolo.

I Pin sono molto, molto meno passeggeri dei post di Instagram!

Più Pin per i tuoi contenuti

Poco fa ti dicevo che l’organizzazione delle bacheche è importante sia per tenere in ordine il proprio profilo sia per dare subito agli utenti un’immagine ben precisa di chi sei e di cosa ti occupi. C’è però un altro punto fondamentale, se il tuo obiettivo è portare il traffico al blog.

Per uno stesso blog post, vale la pena creare più Pin. In questo modo, puoi aprire più porte d’accesso agli stessi contenuti. La cosa più conveniente da fare è realizzare delle bacheche di temi affini a quelle già esistenti, ma più generiche.

Si tratta ugualmente di incontrare l’interesse di un numero maggiore di utenti. Provo a farti degli esempi pratici.

Crei una bacheca dedicata ai viaggi in Europa, in cui inserire Pin relativi ai diversi articoli che hai scritto (Un weekend a Parigi, Una settimana a Londra, Cosa vedere a Berlino, ecc). Per “spingere” maggiormente gli articoli, potresti creare altre bacheche: Hotel e B&B più belli in Europa, Cucina dal mondo, I miei musei preferiti e via dicendo. Nelle nuove bacheche, puoi inserire altri Pin che rimandano agli articoli già scritti, ma incrociano tematiche attinenti.

Sì, potresti pinnare le foto incorporate all’articolo, ma quasi certamente esse non saranno del formato più adatto per Pinterest. Credo che la cosa migliore da fare sia selezionare foto che si adeguino a Pinterest, per cui devi investire un po’ di tempo per dedicarti a questa strategia, che credo valga la pena adottare.

Interagisci, cioè pinna!

Sebbene sia molto diverso da tutti gli altri, anche Pinterest è un social network che a suo modo premia l’interazione. Nella fattispecie, l’interazione sulla piattaforma avviene o sotto forma di “pinnaggio” – perdonami il neologismo, ma non saprei come riferirmi all’azione di salvataggio del Pin, che è pur sempre una condivisione; la collaborazione a bacheche condivise.

Queste ultime sono sicuramente un modo per darsi supporto reciproco, però resta il fatto che se pinni i contenuti altrui, ciò è visibile, quindi in qualche maniera porterai anche altri utenti a visitare le tue bacheche.

Pinterest o Instagram?

Pinterest o Instagram? Dipende. Dipende da quali sono i propri obiettivi. Credo che Instagram sia l’ideale per crescere in notorietà, facendo del buon personal branding. Senza aver sbaragliato la soglia dei diecimila follower per ottenere lo Swipe Up, però, è davvero difficile portare visite al blog.

Pinterest genera traffico anche quando ti metti a riposto, con alti e bassi, ma costantemente. Ed ecco perché dire che Pinterest per il blog non serve a nulla è sciocco!

Pinterest richiede un grande lavoro all’apertura del profilo, ma se vuoi concederti una pausa (o, molto banalmente, se per un po’ non puoi seguirlo), non ti punirà troppo. Infatti, è molto più probabile che le persone continuino a pinnare e leggere i tuoi articoli, anche se non pubblichi nuovi Pin da tempo.

A me Pinterest piace molto! A presto,

Bruna Athena

6 commenti su “Pinterest per blog: come e perché usarlo”

  1. Ho aperto il mio profilo anni fa per poi abbandonarlo completamente. L’ho ripreso in mano durante la quarantena della scorsa primavera: è stato un lavoraccio riprenderlo in mano ma devo dirti che è diventato tra i miei social preferiti. E ti dico di più: oltre a divertirmi con i miei pin, lo uso per cercare altro e trovo sempre qualcosa che mi interessa!

    1. Bruna Athena

      Sì, è vero, è molto d’ispirazione! In realtà, a suo tempo lo lasciai proprio per questo: era una tentazione continua ahahah!

    1. Bruna Athena

      Ciao Fausto! Sì, all’inizio ti prende tempo, però vale la pena cimentarsi perché dà buoni risultati, in termini di visite.

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