Desideri visitare gli scavi di Ercolano? Ottima idea, secondo me! Sono stata al parco archeologico di recente e in questo articolo posso parlarti del sito e darti tutte le informazioni utili per visitarlo: orari di ingresso, biglietti e opzioni per raggiungerlo.
In sintesi
Ercolano scavi: cosa vedere
Ercolano è celebre in virtù dello stesso evento catastrofico che ha reso Pompei uno dei siti archeologici più conosciuti al mondo: l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Hercolaneum, città di Ercole, era situata un po’ più a nord di Pompei, alle pendici del Monte Vesuvio. Era una città ricca e lussuosa, nella quale si godeva perfino di accessi diretti al mare, spesso privati – la popolazione locale e Roma non correvano alcun pericolo: nessun nemico solcava le acque del Mediterraneo, almeno non in quel momento.
Infatti, il “nemico” non sarebbe venuto dal mare, ma da quella montagna che nessuno immaginava potesse essere un vulcano dalla forza esplosiva disastrosa. Quando il Vesuvio eruttò, Ercolano fu investita da pomici e lapilli, poi da nubi ardenti e, infine, da colate di fango. La città rimase sepolta sotto 20 metri di materiale vulcanico, che determinò la morte Ercolano, ma le diede anche l’immortalità.
Le domus e gli ambienti pubblici
Gli scavi di Ercolano sono molto meno estesi del sito archeologico di Pompei. Gestire la visita, anche in autonomia, è sicuramente molto più semplice. Ci sono stata solo una volta nella mia vita ed esplorarla senza guida mi ha dato molta libertà, soprattutto per osservare e fotografare le domus e gli ambienti che più mi hanno colpita. Tuttavia, consiglio di farsi guidare, perché c’è davvero tanto da conoscere di Ercolano.
Ogni domus porta con sé una storia, che intesse le vicende di una civiltà all’apice della sua influenza nel Mediterraneo – la civiltà romana, naturalmente – e le vicissitudini private delle persone che abitavano queste case arricchite di affreschi, edicole sacre e mosaici.
Numerose domus conservano, dunque, gli ambienti casalinghi destinati a diverse funzioni: l’atrio con l’impluvium a terra e il compluvium in alto, gli altari votivi per il culto degli antenati, le cucine con i vasi per la raccolta del vino. Ma non dimentichiamo che la vera vita dei Romani si svolgeva al di fuori della domus, quindi nello spazio pubblico.
Percorrendo i cardi e decumani di Hercolaneum, si incontrano il Sacello degli Augustali – luogo del culto degli imperatori -, il tempio, le terme, gli spazi per i giochi e il teatro.
Per me è stata un’esperienza molto suggestiva, a maggior ragione perché il periodo non incentiva l’affollamento. Credo di aver vissuto Ercolano in modalità quasi esclusiva, ma è quasi superfluo dirlo: mi auguro che presto possa “riempirsi” di visitatori.
Il sito, infatti, è in fase di ripresa e sta puntando molto sul sostegno delle nuove tecnologie per rendere raccontabili e fruibili le tante storie sepolte dalla furia del vulcano. Se ti piacciono le visite virtuali, ti consiglio un tour 3D delle più belle domus di Hercolaneum.
La barca
Al tempo dell’eruzione, in prossimità delle terme suburbane, esisteva una spiaggia. Ora il mare è ben più distante dalle strade della città antica. Abbiamo le prove che la spiaggia rappresentò una via di fuga possibile per la popolazione di Ercolano. Gli scavi hanno riportato alla luce una barca, una sorta di caicco, probabilmente inviato in soccorso dei civili.
Purtroppo né i fuggitivi né il personale d’ausilio sono sopravvissuti alla furia del Vesuvio: sono stati ritrovati circa 500 scheletri di persone che tentarono di fuggire al disastro via mare, portando con sé il necessario e gli oggetti preziosi; l’imbarcazione di soccorso, attualmente conservata in un ambiente isolato del parco archeologico; gli oggetti appartenuti probabilmente a un centurione a capo della spedizione d’aiuto.
Gli ori
I gioielli sono gli oggetti che meglio si sono conservati, dopo millenni di sepoltura sotto il materiale piroclastico e fangoso generato dall’eruzione. Nell’esposizione SplendOri è possibile vedere i monili, per lo più femminili, che hanno resistito alla forza del tempo.
I gioielli delle donne di Ercolano erano in oro, gemme, corallo: bellissimi, secondo me, sono stati in grado di eccitare la mia immaginazione almeno quanto le domus. Confesso che ho un debole per la gioielleria, ecco! In mostra si trovano, naturalmente, anche oggetti e manufatti di altra natura: anfore, utensili da cucina, lampade. Vale la pena dedicare alla mostra 10 minuti, tanto non è molto ampia.
Orari e prezzi dei biglietti
Adesso, veniamo a qualche informazione utile per la visita. Se vuoi prenotare gli ingressi, vai su CoopCulture. Le visite si fanno nei seguenti orari:
- lun – dom ore 9:30 – 19:30 (si esce entro le 19) dal 16/03 al 14/10 aperti dalle 8:30 alle 19:30; dal 15/10 al 15/03 dalle 8:30 alle 17
- giorni di chiusura: 25 dicembre e 1 gennaio;
Ed ecco i prezzi dei biglietti e le agevolazioni:
- biglietto ordinario 13€;
- biglietto ridotto a 2€ per giovani tra i 18 e 25 anni non compiuti (+ € 1,50 prevendita);
- gratuità secondo disposizioni di Legge;
- abbonamento annuale 13€.
Per quel che riguarda la visita guidata, ti consiglio di dare un’occhiata ai tour di Musement.
Come arrivare agli scavi di Ercolano
In auto, Ercolano è raggiungibile via città: da Napoli, si attraversa Via Marina, San Giovanni a Teduccio e Portici, fino ad arrivare al Corso Resina di Ercolano, sede di uno degli ingressi del parco archeologico. L’alternativa, più rapida, è l’autostrada Napoli – Salerno (uscita Ercolano scavi).
In Circumvesuviana, con la linea Napoli-Pompei-Sorrento, il parco è raggiungibile in circa 15/20 minuti di percorrenza (fermata Ercolano scavi).
Per concludere, segnalo che in molti affermano di aver preferito Ercolano a Pompei. Non saprei esprimermi al riguardo: certo, Ercolano è più gestibile, ma Pompei è immensa e il suo potere suggestionante è altrettanto grande. Devo scegliere per forza? Credo di no 😉
A presto,
Bruna Athena